…in un bicchiere molto lontano, una fanciulla che raccoglieva della menta fresca per fare un buon mojito.
Beh, se il mio barman potesse scrivere un libro, sicuramente lo inizierebbe così. Poi abbinerebbe a ogni bevanda descritta un libro della letteratura, a ogni cibo una poesia e finirebbe sicuramente col farmi girare la testa.
Peccato però che qualcun altro gli abbia rubato l’idea; infatti sul Corriere (quel quotidiano che io chiamo il “Lenzuolo della Sera”) è apparsa la recensione di “C’era una vodka”, libro che io sognavo di scrivere a quattro mani (e due bicchieri) insieme al mio barista, perché come dice il giornalista Giovanni Russo “Un buon barman è come Virgilio”.
Complimenti dunque a Sapo Matteucci che ne è il fortunato autore!
Nessun commento:
Posta un commento