Abbiamo meno di trent’anni, ci siamo laureati a pieni voti e abbiamo solo un desiderio:
insegnare agli adolescenti di oggi ciò che di bello abbiamo imparato e studiato con amore e dedizione.
Non siamo in graduatoria perché non esiste più la possibilità di abilitarsi.
Non siamo mai stati precari perché non c’è stata data alcuna possibilità di esserlo. E per fortuna.
Non siamo iscritti ai sindacati perché ci hanno voltato le spalle, occupati dai problemi dei loro iscritti più grandi.
Alcuni ci chiamano “insegnanti invisibili”. Invece siamo persone in carne ed ossa che chiedono solo una cosa: insegnare.
Siamo realisti: non ci interessa il “posto fisso” che non c’è e che nella scuola non c’è mai stato.
Chiediamo solo di dimostrare a tutti le nostre capacità e le nostre competenze, ma soprattutto di non disperdere i nostri talenti.
Se si parla della scuola, che è il futuro della società, non si può pensare solo ai prof. di quaranta-cinquanta anni. Il futuro della scuola siamo noi!
Per questo il TFA che partirà è un duro colpo ai nostri sogni in quanto non assicura un canale preferenziale alla nostra età e alle nostre fresche e approfondite conoscenze nelle materie che desideriamo insegnare.
La Gelmini ha sempre detto che vuole assorbire i precari e non farne più. Siamo d’accordo, ma in realtà – con la chiusura di concorsi e SSIS – ha già fatto una coda lunga tre anni!
Mi unisco a questa battaglia di sensibilizzazione che state portando avanti. Non voglio fare una battaglia generazionale come sta cercando di fare chi ci governa, vorrei solo far conoscere a voi più giovani la realtà di chi come me lavora da anni nella scuola con incarichi anche annuali, ma non siamo abilitati. Non siamo più giovani, ma abbiamo acquisito una professionalità, ma ora stiamo per essere licenziati, non perchè non siamo bravi nel nostro mestiere, ma solo per un TFA.
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