Di Olga Sanese su L'Ottimista del 19/10/2011
Anche quest’anno si è tenuta la Convention Scuola di Diesse (Didattica e Innovazione Scolastica), associazione nata da un gruppo di insegnanti desiderosi di unire le loro esperienze per metterle a disposizione degli altri docenti e ultimamente nota per aver sostenuto l’appello dei giovani insegnanti privi dell’abilitazione. Il 15 e 1 6 ottobre scorsi 800 insegnanti di ogni parte d’Italia si sono dati appuntamento a Bologna per l’incontro di inizio anno intitolato “Insegnare e imparare cioè guardare”, con lo scopo di fare il punto sulla situazione in cui versa la scuola italiana e proporre nuovi percorsi di lavoro.
Il tema principale della convention di quest’anno è stato l’insegnamento come comunicazione di un modo di guardare la realtà che implica la persona stessa dell’insegnante. L’ambito scolastico è, infatti, un luogo di trasmissione di conoscenze vive, continuamente testimoniate dall’entusiasmo del docente, il cui profilo professionale non può essere separato dalla scelta vocazionale del suo lavoro, che si trasforma in desiderio di apprendere dell’alunno.
La novità di questo tipo di iniziativa nel panorama scolastico nazionale sta nelle cosiddette “Botteghe dell’Insegnare”: 15 luoghi di elaborazione didattico/culturale su argomenti disciplinari (dalla matematica al latino), metodologici (dalla valutazione alla valenza formativa del lavoro) e organizzativi (dalla governance della scuola alla progettazione), nel comune impegno volto alla sfida educativa. La “piazza della didattica”, poi, ha offerto un ricco spazio espositivo costituito da iniziative editoriali e strumenti per l’insegnamento oltre al fatto di aver messo a disposizione dei convegnisti validi e innovativi supporti all’attività didattica.
L’adesione sincera dei partecipanti al metodo delle Botteghe ha raccontato un modo nuovo dei professori di rapportarsi al proprio lavoro, in cui la compagnia tra docenti diventa tangibile. Posizione, quest’ultima, illustrata nella relazione di apertura della Convention da parte del prof. Giorgio Vittadini (Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e docente di statistica).
Alla fine della due giorni il Presidente Fabrizio Foschi ha sottolineato il grande valore del patrimonio di cultura professionale dell’associazione e ha annunciato che sul sito di Diesse sarà presto attivata una piattaforma informatica per proseguire e sviluppare il lavoro in atto.
Dunque, dal complesso dell’assise di Diesse, emerge l’idea di una sfida rivolta al mondo della scuola, a chi vi opera e a tutti coloro che dall’esterno detengono in qualche modo le chiavi del suo futuro. Il confronto deve avvenire, oggi, non solo su ciò che la scuola in modo autoreferenziale pensa di sé, ma su un compito che gli insegnanti devono assumere di fronte alla società: quello di aiutare gli alunni ad esprimere il massimo di competenza e creatività possibile tramite i percorsi di istruzione e formazione. Affinché ciò sia possibile, la scuola deve ri-diventare una priorità per il Paese, sia in termini di investimento sulle strutture, sia in termini di valorizzazione della funzione docente, la cui fisionomia professionale dovrebbe essere liberalizzata nelle modalità di impiego e reclutamento.
Ben venga allora che non solo i ragazzi, ma anche i “principali” – cioè i loro maestri - vadano a bottega!
Nessun commento:
Posta un commento