martedì 20 marzo 2012

Giovani: l'Europa è nelle vostre mani

di Olga Sanese pubblicato su L'Ottimista del 16/3/2012

I ragazzi del triennio della scuole superiori hanno tempo fino al 31 marzo per  partecipare al concorso bandito dal Movimento per la Vita sulla loro idea di Europa. Nel XXV anno dalla sua istituzione, il tema del 2012  “L’Europa è nelle vostre mani” prende il titolo da una frase – rivolta ai giovani -  dal Beato Giovanni Paolo II. Sul sito http://www.mpv.org/, infatti, i ragazzi troveranno questo e altri spunti interessanti da cui partire  per fare le loro proposte da europei quali sono o quali vorrebbero diventare.
Quale futuro si aspettano gli adolescenti dal nostro vecchio continente costruito sui “mattoni” della filosofia greca, dalla grandezza dei romani e unificato dal cristianesimo medievale?
Di cosa parleranno gli studenti di oggi? Come vedono l’Europa dai loro giovani occhi? Sicuramente non sono ancora toccati dal grigiore della burocrazia né dai “cavolini” di Bruxelles ma conoscono bene le parole “erasmus”, “fuga dei cervelli”, “salvataggio della Grecia dalla bancarotta”, “direttorio franco-tedesco”. Inoltre, attraverso i viaggi di istruzione scolastici, hanno conosciuto i luoghi in cui vivono i loro cugini europei, hanno “assaggiato” la loro lingua e le loro pietanze, hanno studiato la loro storia.
Ma cosa può fare oggi l’Europa per loro? Hanno la facoltà di esprimere i loro desideri e i loro progetti attraverso questa opportunità del Movimento per la Vita., a partire dai valori su cui vogliono fondare la “loro” Europa: la persona umana, l’integrazione, la libertà religiosa. Potrebbero, per esempio, ripercorrere il pensiero dei Padri fondatori, intervistare Mazzini o De Gasperi su come è nata l’idea di Europa, oppure far finta di essere andati a passeggio con i trovatori medievali sulle strade della poesia europea o, ancora,  sulle vie dei pellegrinaggi.
Alla fine, dopo una selezione, i migliori elaborati (disegni o power-point) saranno premiati presso la sede del Parlamento Europeo.
Dunque, per parafrasare Massimo D’Azeglio: gli europei sono fatti, ora bisogna (ri)fare l’Europa!

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