venerdì 16 settembre 2011

Cominciamo l’anno scolastico con Pasolini!

di Olga Sanese pubblicato su L'Ottimista del 9/9/2011
Finiti o meno i compiti delle vacanze, lunedì la maggior parte degli studenti italiani ritornerà sui banchi di scuola. Ebbene sì, arriva il primo giorno scuola, la prima campanella che farà suonare dentro di noi il nuovo anno scolastico. C’eravamo lasciati a prima delle vacanze, quando su Repubblica Marco Lodoli suggeriva ai ragazzi di divertirsi invece che fare i compiti perché  si impara più dalle esperienze estive (nuovi amori, falò etc…) che dalle letture assegnate dalla professoressa di turno. E ora ci ritroviamo, all’apertura del nuovo anno scolastico, con lo stesso Lodoli che sempre su Repubblica ha scritto “Basta emozioni. Torniamo ai fondamentali”, come se durante l’estate avesse conosciuto la Mastrocola, la nota insegnante e scrittrice che per prima ha rilanciato la necessità di una scuola seria, ri-costruita sulle conoscenze e sulla fatica dello studio. Infatti nell’articolo datato 31 agosto il Prof. Lodoli scrive “contro la cultura del desiderio che vive di smanie distruttive, contro chi agita nei ragazzi l’emotività, come se la vita fosse solo sballo, notti da inghiottire e giorni da dormire”   bisogna tornare alla lettura e alla matematica perché “la vera rivoluzione è tornare alla sostanza”.
Per questo il primo giorno di scuola sarebbe bello cominciare da qui, da questa “vera rivoluzione” di cui parlava Pasolini profeticamente già quarant’anni fa ne “Il potere senza volto”, articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 1974, in cui scriveva: “Tutti i giovani italiani compiono questi identici atti, hanno questo o stesso linguaggio fisico, sono interscambiabili (…) Decidere di farsi crescere i capelli fin sulle spalle, oppure tagliarsi i capelli e farsi crescere i baffi; decidere di mettere una benda in testa (…) decidere di sognare una Ferrari o una Porsche” è il frutto di una società di consumi e di un’omologazione che spersonalizza tutti. Per questo, concludeva in un’intervista rilasciata al “Mondo”, “l’uguaglianza non è stata conquistata, ma è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo”.
Ecco, al primo suono della prima campanella, bisognerebbe ricominciare da Pisolini, al quale con il programma non si arriva mai neanche alla fine dell’anno; eppure è stato un anticipatore e un luminare sui temi che ci riguardano così da vicino. È tutta qui “la sostanza” di cui parla lo scrittore Lodoli:  che un ragazzo capisca la differenza tra un’emozione e una passione, come dice  Luigi Ballerini sul Sussidiario.net, perché mentre le prime “bruciano e spariscono”, le seconde “si consolidano e crescono”. La scuola può iniziare aiutando i ragazzi a comprendere che la pubblicità non coincide con la verità e invogliare a ricercare più questa che quella. Ma per trovarla (o almeno capire come inseguirla) tocca impegnarsi tutto l’anno proprio in quella palestra di vita che si chiama scuola.     
Dunque, buon inizio a tutti perché come - dice Pavese – “È bello vivere perché è bello cominciare”.

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