Dal primo luglio il Comitato “Osservatorio sull'economia sociale” del CNEL, coordinato dal Consiglier Gian Paolo Gualaccini, ha dato inizio al monitoraggio delle più importanti aziende italiane circa la “Responsabilità sociale d' impresa” (CSR) e il “welfare fai da te”. A fare da sfondo a questi incontri è Villa borghese che ospita nel cuore di Roma Villa Lubin, sede del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro.
Le prima aziende ad essere state udite (luglio 2010) furono la Nestlé , che raccontò del “Progetto 90 giorni” (strutture per accogliere e intrattenere i bambini dai 3 ai 14 anni durante i periodi in cui non sono a scuola e i genitori lavorano) e la Sanofi-Aventis , che illustrò il piano-case costruite per i propri dipendenti terremotati dell' Abruzzo. In autunno, poi, è stato il turno di importantissime imprese come Barilla, Enel, Fiat spa e Takeda Italia.
Ma non finisce. Ad aprire il nuovo anno, il 25 gennaio u.s., è stata la Coca-Cola hbc Italia che ha illustrato - con materiali cartacei e digitali - le quattro fondamentali aree di responsabilità sociale che permettono all’azienda di pensare all’eco-efficienza come valore: la responsabilità ambientale (attraverso il riciclo, la riduzione degli imballaggi, il risparmio idrico, la riduzione dei consumi e delle emissioni, la ricerca di fonti alternative e la cogenerazione elettrica); l’incentivazione di un rapporto costante, aperto e costruttivo con le comunità locali (grazie alle strutture di ricerca, alle iniziative messe su per l’emergenza terremoto, ai corsi di educazione ambientale e al sostegno alle Onlus); il consolidamento di un approccio etico al mercato, al fine di creare un ambiente attento alle esigenze delle persone. Il quarto punto, assai degno di nota, è la valorizzazione del personale che rientra nel cosiddetto “welfare fai da te”, come insegna l’esempio storico di Luxottica. La Coca – Coca, infatti, organizza corsi di formazione per i propri dipendenti sulla tutela ambientale, sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro, fornendo loro strumenti informativi - come un apposito canale tv e delle riviste specializzate - nella consapevolezza che una corretta informazione può contribuire adeguatamente al business dell’impresa; inoltre l’azienda permette una partecipazione attiva dei dipendenti in tutti i progetti di CSR, da quelli di eco-sostenibilità alla charity svolta presso le Onlus. Infine, organizza un summer camp gratuito per i figli dei dipendenti.
Il 17 febbraio è stato il turno di
Insomma, dare welfare al dipendente si dimostra utile all’azienda: permette di ricevere fedeltà alla sua mission e di investire soprattutto su quei talent young che, opportunamente intercettati e valorizzati, permettono all’impresa di continuare ad accrescere il proprio business.
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