lunedì 10 gennaio 2011

“Amor che nulla…” : cosa c’entra la Nannini con Dante?

Ascoltando l’ultimo singolo della Gianna nazionale sicuramente avrete notato la citazione dantesca (seguita da “variatio”) nel ritornello, quando dice “Amore che nulla… - e poi continua – ha dato al mondo”.
Immediatamente nella nostra mente si affaccia il V canto dell’Inferno de “La Divina Commedia”, laddove Francesca racconta all’Alighieri la sua passione amorosa e lussuriosa con Paolo, dicendo “Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende…  Amor, ch'a nullo amato amar perdona… Amor condusse noi ad una morte “.
Ora chiediamoci se il riferimento sia voluto. Beh, analizzando il testo della canzone, la Nannini parla del parto della figlia “Amor che bello darti al mondo”, appellandola “Amor”; afferma che la bimba – per ora – non ha dato nulla di suo al mondo (“Amor che nulla hai dato al mondo”) e la esorta a farlo (“Amor che bello darsi al mondo”). È una concezione vitalistica dell’esistenza: vivere non significa semplicemente respirare ma darsi da fare, contribuire con la propria vita alla comunità e al bene di tutti. Qui mi sembra che la Nannini si avvicini proprio al “dolce stil novo”, a quella concezione dell’amore che a chi ama non permette di non essere corrisposto: infatti, come la nascitura ha ricevuto tutto dalla mamma prima di venire al mondo (“l’alba”) così è chiamata – una volta nata – a ricambiare quel sentimento, non solo verso il genitore ma verso il mondo che la ospita. Certo non si tratta di amore carnale tra un uomo e una donna come nel caso di Paolo e Francesca, ma di amore filiale. Quindi la Nannini s’ispira al Padre della letteratura italiana per la prima canzone dedicata alla figlia.
E menomale che Dante era una cosa superata.

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