mercoledì 5 gennaio 2011

Caro adolescente, inizia un nuovo anno!

Dopo aver letto “La finestra dell’attesa” di A. d’Avenia, ho subito pensato di scrivere una lettera agli adolescenti.
Cari ragazzi,
vi scrivo per chiedervi se l’anno nuovo vi è durato solo la notte del 31, se alla fine del brindisi già sentivate che il vostro vestito nuovo era diventato vecchio e se ora attendete ancora qualcosa, ciò che credevate di ottenere dopo la mezzanotte e che non è ancora arrivato.
La vostra attesa c’è ancora e ci sarà sempre. E non è “voglia di qualcosa di nuovo”, non è un piercing o un tatuaggio a colmare il vuoto che sentite dentro. Sentiamo tutti un’inquitudine, grandi e piccoli, perché fa parte della vita. Un’alunna, in un compito, l’ha definita “quel SANO vuoto che appartiene alla natura umana”.
All’inizio di quest’anno, perciò, se volete davvero una “vita nuova”, cioè se desiderate vedere le “cose vecchie” splendere sotto una luce nuova e più vera, cercate di scoprire cos’è la felicità e aggrappatevi a quella con tutta la vostra forza. Andate alla ricerca di un sogno e fatene la vostra ragione di vita, cosicché le giornate abbiano un senso, una direzione, uno scopo.
E sarà passato davvero l’anno vecchio perché la vostra vita sarà come rinnovata.

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